«Eid al Adha»: cos’è e perché si celebra la Festa del sacrificio

I fedeli musulmani di Brescia, e non solo, hanno festeggiato oggi una delle ricorrenze più importanti per le comunità islamiche
Alcune pietanze tipiche del nord africa
Alcune pietanze tipiche del nord africa
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Sono le cinque di mattina, il cielo è colorato dalle prime luci del mattino e nell’aria c’è un silenzio assordante. Si sente solo il garrito delle rondini che si confonde con i versi dei montoni che oramai abiteranno ancora per poco le case nei Paesi arabi dei musulmani. I fedeli, con corano alla mano e sajjada sotto braccio, camminano insieme verso la moschea: è la mattina dell’Eid Al-Adha. 

Il significato della festa

Così i musulmani di Brescia e di tutto il mondo hanno celebrato oggi la Festa del sacrificio, una delle ricorrenze più importanti per la comunità islamica che ricorda il profeta Abramo. Secondo la tradizione araba, Dio per mettere alla prova la fede del profeta Abramo (in arabo Ibrahim), gli chiese di sacrificare il figlio Isacco (Ismael). Senza esitazioni, Abramo andò sul monte Moriah per compiere il sacrificio, ma nel momento in cui padre e figlio si rassegnarono, ossia si donarono completamente alla volontà divina, Dio li fermò: al posto di Isacco venne sacrificato un montone. È questo il suo significato per i fedeli musulmani: ricordare la misericordia di Dio. Quindi poiché ad Abramo fu permesso di sacrificare un montone al posto del figlio, l’Eid al Adha è tradizionalmente celebrato con il sacrificio simbolico di una pecora.

Al di là dei valori che incarna, la festività segna il culmine del «Hajj», ossia l’ultimo giorno del pellegrinaggio alla Mecca che i fedeli devono affrontare almeno una volta nella vita. Questo, infatti, rappresenta il quinto pilastro dell’Islam, insieme alla preghiera rituale (salat), la testimonianza di fede (shahada), l'elemosina obbligatoria (zakat) e il digiuno durante il mese di Ramadan (sawm). La ricorrenza, dunque, ha una rilevanza talmente elevata che è definita persino «Eid al Kebir», ossia la festa più grande. Ogni anno la sua data cambia in base al calendario lunare islamico. 

Tradizione tra usanze e cibo 

Per la ricorrenza le donne indossano il caftan, un abito lungo, ricamato a mano con motivi geometrici e dai colori più vivaci, mentre gli uomini portano lo jabador, una tunica solitamente bianca e con ricami d’oro. Ai piedi la maggior parte indossa il babouche, la tipica ciabatta a punta in pelle. 

Alcuni donne con abiti tradizionali
Alcuni donne con abiti tradizionali

La mattina dell’Eid è dedicata alla preghiera in moschea e due sono i momenti di orazione: all’alba c’è il «Fajr» che, insieme a Zuhr, Asr, Maghrib e Asha, costituisce le cinque salat giornaliere. Alle 8.30 c’è la seconda: la «sunnah», una preghiera opzionale, non rientrante tra le cinque sopra descritte. 

Il momento della preghiera
Il momento della preghiera

Finito il momento di riflessione interiore, si passa alla colazione: abbondante e insieme a tutto il parentado. Sulle tavole arabe non mancano tè caldo alla menta e dolci arabi come melwi, baghrir e batbout: differenti tipologie di crêpes farcite solitamente con burro e miele. Il primo pasto giornaliero è solitamente seguito dal momento più gioioso per i più piccoli ai quali si regalano giochi, bambole, libri e donazioni in denaro. Verso mezzodì l’atmosfera gioiosa della festività inizia a mescolarsi all’odore inconfondibile di carne arrostita che proviene dalle cucine. Il protagonista indiscusso delle tavole è l’agnello: cucinato in diverse modalità a seconda della tradizione culinaria del Paese. 

Tajine con agnello e verdure
Tajine con agnello e verdure

Quest’anno però la festa cade nel giorno più sacro della settimana, il venerdì santo, in cui è consuetudine mangiare il cous cous: una pietanza della tradizione nord africana composta da carne di manzo, verdure, ceci e uva sultanina. Chi avrà quindi l’onore di essere il «piatto del giorno» lo sceglierà il palato di ogni famiglia musulmana. Verso il calare del sole i festeggiamenti si sfumano nell’atmosfera insieme alle grida felici dei bambini: cala la sera dell’Eid al Adha

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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